http://lezioni.meneghetti.univr.it//imageapi/41/m0041_0visn18_0017a1.jp2/pct:1.75,8.18,84.50,76.79/200,/0/default.jpg |
XLIII (41) |
sec. IX med. |
membr. (supporto di qualità modesta) |
cc. I, 130, I' |
Il codice è una copia del IX secolo della Regula pastoralis di Gregorio Magno (cc. 4v-128v). La trascrizione dell'opera è preceduta, tra le carte 1v e 3r, da un sermone di Cesario di Arles, ed è seguita, tra le carte 129r e 130v, da un piccolo componimento anonimo noto come De ortu et obitu prophetarum et apostolorum. |
/segnatura/m0043_0 |
http://lezioni.meneghetti.univr.it//imageapi/LXI/m0061_0visn20_0143a2.jp2/pct:3.50,5.68,95.50,83.81/200,/0/default.jpg |
LXI (59) |
sec. VII ex.-VIII in. |
membr. (supporto di qualità modesta) |
cc. II, 76, I’ |
Questo codice, databile tra la fine del secolo VII e l'inizio dell'VIII, è uno dei più antichi testimoni della più antica collezione canonica riferibile all'ambito iberico: per il carattere di sintesi dei canoni riportati, essa è nota come Epitome Hispana ed è antecedente alla, ben più nota, Collectio Hispana. L'Epitome è trascritta, in onciale new style, tra le carte 1v e 68v ed è seguita da una piccola collezione canonica sistematica trascritta in semionciale e concernente l'elezione di vescovi, presbiteri e diaconi. Il recto della prima carta è una lunga annotazione marginale trascritta in corsiva nuova e riporta un frammento dello Scarapsus di Pirmino di Murbach. |
/segnatura/m0061_0 |
http://lezioni.meneghetti.univr.it//imageapi/m0314_0/m0314_0visn20_0001a00.jp2/pct:3.01,1.44,94.24,96.76/200,/0/default.jpg |
CCCXIV |
sec. XVI |
cart. (supporto in condizioni mediocri, con margini erosi) |
cc. I, 6, I |
Copia di XVI secolo dell'epistola di Dante a Cangrande della Scala sul Paradiso (Epistolae, XII). |
/segnatura/m0314_0 |
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DCCCIII (DCCCVII) |
sec. XVIII |
cart. (in buone condizioni) |
cc. III, 18, III |
Ricostruzione delle origini e vicende della famiglia Montecchi di Verona. |
/segnatura/m0803_0 |
http://lezioni.meneghetti.univr.it//imageapi/m0313_0/m0313_0visn20_0009a21.jp2/pct:5.50,4.37,86.00,85.31/200,/0/default.jpg |
CCCXIII |
1775 giugno 29 |
Cart. (supporto in buone condizioni) |
cc. I, 44, I’ |
Trascrizione effettuata nel 1775 dell’editio princeps della Questio de aqua et terra di Dante Alighieri curata da Giovanni Benedetto Moncetti da Castiglione Fiorentino (Questio florulenta ac perutilis de duobus elementis aquae & terrae tractans ... diligenter & accurate correcta fuit per Ioannem Benedictum Moncettum... Impressum Venetiis per Manfredum de Monteferrato, 1508 sexto Calendas Novembris). |
/segnatura/m0313_0 |
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DCCCXLIX (DCCCLIII) |
sec. XVIII |
cart. (supporto in buone condizioni) |
fasc. 8: I, cc. 37; II, cc. 26; III, cc. 66; IV, cc. 26; V, cc. 14, 12, 11, 6; VI, cc. 10, 2, 8; VII, cc. 3, 21, 42, 38 |
Fascicoli e fogli di appunti e bozze di studi di Gian Giacomo Dionisi riguardanti Dante e la Divina Commedia. A questi si aggiungono alcune note di vario argomento (di maggiore rilievo quelle sulle modalità di elezione dei canonici, oltre a un codicillo testamentario e all'inventario della collezione di fossili) e traduzioni parziali di commedie di Plauto (Pseudolo, Epidico). |
/segnatura/m0849_0 |
http://lezioni.meneghetti.univr.it//imageapi/257/m0257_0visn20_0071a0.jp2/pct:9.25,12.02,81.50,76.96/200,/0/default.jpg |
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sec. XV ex. |
cart. (di buona qualità, con lievi ingiallimenti da muffa in corrispondenza dei bordi delle carte; le cc. 2, 4, 6, 8, 11, 12, 13, 14, 15r, 20v-23v, 284r-285v, 335v, 338v sono vuote) |
cc. IV, 349, III; [A] cc. 1r-30v; 253r-262v; 273r-274v; 283r-286v; 335r-349v |
Codice di tardo Umanesimo, cartaceo, miscellaneo, composito; costituito da 349 carte. Le cinque unità sono accumunate dalla presenza, in veste di autore di testi eruditi o di dedicatario di componimenti poetici, dell’umanista veronese Domizio Calderini (1446-1478). Il codice è autorevole dal punto di vista filologico, in quanto trasmette testimoni importanti di opere significative di Calderini, come le prolusioni ciceroniane o l'"Interpretatio super Svetonium". Il codice venne requisito dai francesi nel 1797; dopo essere appartenuto a Scipione Maffei (1675-1755). |
/segnatura/m0257_0 |